lunedì 24 luglio 2017

Recensione “PAPER PRINCESS” (The Royals 2) di Erin Watt (SPERLING & KUPFER)



SINOSSI

«Posso essere un casino.» «Sì, ma sei il mio casino.»

Ella non sa dire se la sua vita fosse migliore o peggiore prima che Callum Royal la trovasse. Ma una cosa è certa: da quando è piombata in casa Royal come un tornado, per lei è cambiato tutto. Scuola privata, feste e vestiti costosi. Con la sua grinta e la sua schiettezza, è riuscita persino a vincere l'ostilità dei fratelli Royal, a conquistare il loro rispetto e il loro cuore - in particolare quello di Reed. Il più imperscrutabile dei cinque. Bello, ricco e popolare, Reed ha tutto. Le ragazze fanno la fila per uscire con lui e i ragazzi lo rispettano. Eppure, nulla e nessuno sembra importargli. Perché i Royal sono così: non sono facili ai sentimenti, piuttosto li seppelliscono, fingendo che niente li sfiori. Con Ella, però, per la prima volta dopo la morte della madre, Reed ha permesso a se stesso di lasciarsi andare alle emozioni. Ma il suo mondo crolla quando, dopo una discussione, Ella scompare. Con il cuore a pezzi, e senza lasciare traccia. D'altronde è abituata a scappare e rifarsi una vita ripartendo ogni volta da zero. Tutti incolpano Reed per quella fuga, i suoi fratelli lo odiano e, se possibile, lui odia se stesso ancora di più. Ed è disposto a fare qualsiasi cosa pur di ritrovarla. Ma, se anche ci riuscisse, sarebbe in grado di riconquistare il suo cuore?



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RECENSIONE

Il libro di cui vi parlo oggi è il secondo capitolo della serie Paper Princess. Eravamo rimasti con un finale aperto, in cui Ella scappa nella notte dopo aver trovato Reed a letto con Brooke, che altri non è che la fidanzata di suo padre. Il libro inizia proprio con il pov di Reed che disperato è alla ricerca della sua amata. Ma Ella è furba, sa come far perdere le sue tracce e scompare nella vastità degli Stati Uniti. Reed però ha il potere e chiede aiuto a suo padre, che assolda uno dei migliori investigatori privati sulla faccia della terra. Nel frattempo i quattro fratelli Royal ci fanno partecipi dello sfascio che avviene alla Astor Park proprio perché Reed è impegnato a cercare Ella piuttosto che a tenere a bada i vari bulletti di turno. Ella viene rintracciata dopo quindici giorni e viene riportata a casa. Da quel momento in poi ingaggia una lotta serrata contro Reed, ma il ragazzo è determinato a riprendersela e non le lascia scampo, né margine di manovra. Il corteggiamento è incalzante e oltre a cercare di tenere a distanza Reed, Ella deve vedersela con le maldicenze che girano a scuola: viene anche accusata di essere stata in una clinica per effettuare un aborto. Alla fine però al cuore non si comanda ed Ella cede alle lusinghe di Reed.

La trama inizia con Reed che è dilaniato dai sensi di colpa nei confronti di Ella.


“Era chiaro che mio padre tenesse a lei, perciò i miei fratelli e io facevamo l’opposto: la evitavamo. E sì, ho cambiato idea, ho ceduto all’attrazione. Ho abbassato la guardia sempre di più finchè mi sono ritrovato del tutto sotto l’effetto del suo incantesimo. Ma anche dopo essermi innamorato di lei, ho mantenuto lo stesso dei segreti. L’ho allontanata, ho permesso che scappasse anziché raccontarle immediatamente di Brooke.”


Ma è proprio quando riesce ad avvicinarsi un po’ di più a lei, che Ella abbassa le difese e cede del tutto.


“Lo sento tremare, ma non so se sia perché è nervoso, eccitato o entrambi.
Mi urlo di togliermi, di spingerlo via. se chiamassi aiuto, magari la pianterebbe di baciarmi come se fosse l’unica cosa che conta a questo
mondo. Tuttavia non faccio niente di tutto questo. Il mio stupido corpo si scioglie al contatto con il suo e le mie stupide labbra si aprono per lui. Prendi quello che ti dà e poi mandalo via, mi sussurra una vocina. Usalo. È proprio una bella scusa, no?”


È da qualche tempo ormai che non ho molta simpatia per le serie, quando cioè, i finali vengono lasciati aperti. Non è per l’attesa tra un libro ed un altro, è la vaga sensazione di dividere la storia in più libri, per allungare il brodo. Ed è quello che mi è capitato con questo libro. Il primo mi è piaciuto molto e posso dire che avrebbe anche potuto avere quel tipo di finale, perché non è detto che tutti i romanzi abbiano necessariamente l’happy ending. Questa trama l’ho trovata prolissa, più incentrata a raccontarci storie di bullismo scolastico (tema comunque scottante, ma di contorno) piuttosto che a descrivere la storia d’amore tra Reed ed Ella che una volta ricominciata rimane sempre allo stesso punto, non decolla mai. L’unica nota positiva l’ho trovata nella figura del padre dei fratelli Royal, Callum. Nel primo libro ne veniva fuori come una figura amorfa, una figura debole che si lascia trascinare dagli eventi. In questo libro invece, forse perché messo davanti a delle situazioni che non può far finta di non vedere, prende in mano le redini delle varie situazioni e ne trova le soluzioni. Per il resto non mi ha preso più di tanto, la storia non scorre e a volte anzi l’ho trovata noiosa…e anche questo purtroppo lascia un finale in sospeso.


3 Stelle


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