mercoledì 30 agosto 2017

Recensione "TUTTO PUO' CAMBIARE" di Giulia Benedetti



SINOSSI

Il primo amore non si scorda mai...

Simone Fantini. Trent’anni e un peso insormontabile sulle spalle. 
A soli vent’anni viene lasciato all’altare da Rebecca, l’amore della sua vita, la persona della quale si fidava di più, quella che sarebbe stata al suo fianco per sempre. O almeno lui credeva così.
Con il cuore infranto, decide di allontanarsi dalla sua Bologna, la città che aveva visto nascere il suo infinito amore per Rebecca, e vola a Malta per ritrovare sé stesso e per ricominciare da capo. 
Dopo dieci anni da quel terribile giorno, però, Simone è costretto a tornare a Bologna, spinto dalla lettera di una delle sue più care amiche, spinto dal senso del dovere nei loro confronti.
Nonostante la sua indecisione, Simone parte e torna “a casa”, dove ad accoglierlo c’è la sua famiglia, ma soprattutto lei… Rebecca.
E quindi, tra serate alternative in compagnia dei suoi amici e della sua famiglia, Simone proverà a cercare di riempire quel senso di vuoto che ha sempre avuto, dopo che Rebecca l’ha lasciato da solo su quell’altare, nel 2007. 
Ce la farà? Troverà il suo lieto fine?
Sembra semplice, ma non lo è… in fondo, tutto può cambiare.



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RECENSIONE

Il libro di cui vi parlo oggi si intitola “Tutto può cambiare” di Giulia Benedetti. Il libro parla della storia di Simone Fantini un ragazzo che a vent’anni decide di sposare la sua prima ragazza Rebecca. Quell’unica ragazza con la quale è cresciuto, con la quale ha condiviso la prima parte della sua vita. Ma qualcosa va storto e Rebecca non si presenta all’altare, lasciando Simone nella disperazione più totale. Il ragazzo con il cuore in pezzi, decide allora di partire e si trasferisce a Malta. Lì trova un bel lavoro e anche una ragazza. Un giorno riceve una telefonata da una delle sue più care amiche Rachele che lo supplica di tornare a Bologna per il matrimonio del suo amico-fraterno Alex. Simone è titubante, ha paura di quello che potrà ritrovare nella sua città natale, ma si lascia convincere e sale su un aereo.

Simone è un ragazzo confuso e un po’ perso. È vero che a Malta ha trovato una vita soddisfacente e una ragazza, ma il suo cuore è rimasto a Bologna.


“Questo è un viaggio che è destinato a cambiarmi la vita, me lo sento. L’ho percepito appena i miei piedi hanno toccato il suolo, quando sono sceso dall’aereo questa mattina. Sembra pazzesco, ma è davvero così: una ventata di aria diversa mi ha attraversato il corpo, dandomi una scarica interiore completamente diversa da quelle provate in tutti i miei ritorni a casa.”


Il libro è scritto con il pov alternato in prima persona di Simone e di Rebecca, e questa è una cosa che apprezzo molto in un libro. Purtroppo è l’unica cosa che mi è piaciuta. Ho trovato la trama troppo veloce e carente di particolari. Un po’ incoerente il fatto che, Rebecca non abbia voluto affrontare Simone il giorno delle nozze; sul perché del mancato matrimonio, continuando dieci anni dopo, in un momento di sincero confronto con il ragazzo. Come non capisco Simone, se fossi riuscito a parlare con quella persona che mi ha spezzato il cuore gli avrei estorto con ogni mezzo possibile il motivo di tale gesto. Invece lui accetta mestamente un no come risposta. Anche i dialoghi sono semplici e scarni, un po’ infantili. Ed è un vero peccato, perché il tormento di Simone sarebbe potuto arrivare meglio e più diretto al lettore. Non si capisce quello che
vuole, tenta un riavvicinamento con Rebecca, che non si tira indietro, ma che poi lo considera come una chiusura definitiva sul loro rapporto, una sorta di vendetta ingiustificata. Ma il punto interrogativo più grande l’ho trovato sul finale…vorrei riuscire a capire come sia arrivato a quell’illuminazione…come abbia fatto a capire che quella, proprio quella è la donna della sua vita. È vero che Antonello Venditti canta che “Certi amori fanno dei giri immensi…” e che questo è un libro, una trama che deve farci sognare…ma se realmente bastasse una corsa per aprirci la mente... Mi dispiace perché c’è davvero del potenziale. Un altro appunto che mi sento di fare all’autrice è quella di riguardare l’editing, ho trovato degli errori che bloccano il periodo della frase.


3 stelle


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