giovedì 12 ottobre 2017

Recensione "IL NOSTRO AMORE NON FA RUMORE" di Lucia Tommasi



SINOSSI

Romanzo autoconclusivo
In una tranquilla vigilia di natale, Mya non ha idea di come cambierà la sua vita e la sua relazione con Carter, un ragazzo affascinante e di buona famiglia, ma con un carattere pessimo. Quella fatidica sera incontra Deran il collega di suo fratello Mason, dal fascino ribelle, scontroso e tormentato. L'alchimia tra i due è forte, cosa che le fa mettere in dubbio tutta la sua vita da un giorno all’altro.
Deran è un poliziotto con tanti problemi e dipendenze, ma sa che non può fare a meno di lei, anche se rischia di plagiarla.
Non appena i suoi occhi si posano su Mya si sente perso, il suo cuore si stacca dal petto. Vuole lei.
Mya è combattuta. Da un lato ha un uomo ricco e potente, dall’altra un semplice poliziotto testa calda, che la mette ogni volta nei casini.
Cosa farà Mya?
E soprattutto cosa succederà quando lo scopriranno il gelosissimo Mason e il violento Carter?



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RECENSIONE

Il libro di cui vi parlo oggi si intitola “Il nostro amore non fa rumore” di Lucia Tommasi. La trama parla di un amore difficile, già dal suo inizio. La protagonista Mya, è una giovane ragazza fidanzata da due anni con Carter, un ragazzo ricco e di buona famiglia. Tra i due il rapporto non va proprio a gonfie vele e peggiora nel momento in cui nella vita di Mya entra Deran, un poliziotto collega del fratello della ragazza. Deran ha un passato fatto di dipendenza e di uso di droga. Non appena si vedono, tra i due scocca la scintilla e la chimica; non riescono a stare lontani e quando sono insieme i loro corpi si accendono come fossero fuochi d’artificio. Ma tra loro non solo c’è Carter, ma anche Mason, il fratello di Mya, che cerca inconsapevolmente di ostacolarli. Riusciranno alla fine a stare insieme?


Dunque, di cose da dire su questo libro ce ne sono. Voglio iniziare con una definizione presa dal caro e vecchio vocabolario :

“Il romanzo rosa (detto anche Romance) è un genere letterario che narra di storie d’amore e del loro intreccio che si dipanano in genere in avventure e intrighi e terminano sempre con un lieto fine”

La mia considerazione è questa : un romanzo rosa per eccellere sopra tutti gli altri deve essere scritto in un modo in cui il lettore sia trasportato nella storia. Purtroppo non è questo il caso. Avevo già recensito il primo dell’Alfieri Serie della stessa autrice. Le avevo dato quattro stelle perché pensavo che la storia ci fosse, ma rimarcando il fatto di riguardare l’editing. Cosa che non è stato fatto per questo libro. I periodi delle frasi sono troppo brevi…è come se una macchina partisse a singhiozzo, come se le frasi fossero messe una sopra l’altra rimanendo così scollegate tra loro. È un metodo di scrittura che a mio avviso non crea pathos, non trasmette le emozioni e le sensazioni provate dai protagonisti, che è quello che invece io cerco quando mi immergo in un libro. È un metodo che sembra una telecronaca di avvenimenti piuttosto che la narrazione di una storia.

 Parliamo poi della grammatica “questa sconosciuta”. È veramente inaccettabile leggere frasi del tipo “Se dico sì sono sicuro che mi ammazza e non mi farà più mettere piede in casa sua, ma se dico no può essere che lui la LASCIASSE a quello stronzo.” Ancora : “So come ti comporti con le donne e so che non hai belle intenzioni dopo AVERTELE scopate”. O ancora: “Sbatte la portiera ma poco m’importa, la macchina è quella di servizio. SAREBBE stata la mia gli avrei schiacciato la testa fra la portiera e la macchina”

Ma questi sono solo alcuni esempi, perché la scrittura è piena di errori leggeri, ma anche gravi legati alla coniugazione dei verbi. Non entro nel merito della caratterizzazione dei personaggi, (l’incoerenza della protagonista che si concede al fidanzato ufficiale per dovere e pietà, e mentre lo fa, fa il paragone con l’altro con cui è stata solo un paio di notti prima). Tralascio anche l’analisi della trama, nello specifico, il fatto che l’autrice tratta temi molto delicati: quali la segregazione forzata della protagonista, con tanto di violenze psicologiche e fisiche, in modo troppo leggero e superficiale, per il fatto che chi le ha subite, le dimentica nel giro di una settimana, con un caldo abbraccio del suo beneamato. Per questi motivi preferisco fermarmi qui. Credo sia più che sufficiente a giustificare il fatto che penso che questo libro vada riveduto in tutte le sue sfaccettature.


1 stella



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