mercoledì 13 dicembre 2017

Recensione “Amaro come noi” di Karen Morgan

Recensione “Amaro come noi” 

di Karen Morgan




Sinossi
Tutto è cambiato per Carter ed Erin. Il loro amore è diverso, la loro vita è diversa. Si amano, eppure il loro rapporto sembra non trovare pace.
Carter ha finalmente deciso di migliorare se stesso, di prendere in mano la sua vita e farne qualcosa di più. Ha deciso di diventare una persona di cui essere fiero e ciò che vorrebbe è vivere la propria vita con la donna che più ama: Erin.
La vita di Erin ha subito una svolta. Sta realizzando i suoi sogni, sta crescendo e inizia ad assumersi delle responsabilità. Ma qualcosa in lei è cambiato…
Possono due persone amarsi follemente e al contempo ferirsi?
L’amore tra Erin e Carter è un amore folle. È forte ma è complicato. Ha cambiato i loro animi, le loro vite e ha spezzato più volte i loro cuori per poi ripararli.
Ma il loro amore li porterà alla felicità o all’autodistruzione?



***AVVISO IMPORTANTE***

ATTENZIONE SONO PRESENTI SPOILER ESSENDO IL SECONDO VOLUME DI UNA TRILOGIA



Recensione

Il libro che andiamo ad analizzare oggi si intitola “Amaro come noi” di Karen Morgan. Questo è il secondo capitolo di una trilogia. Ritroviamo Carter ed Erin alle prese con il loro amore. Eravamo rimasti con una Erin in fuga da un amore malato; sì perché Carter nascondeva una dipendenza molto pesante da sopportare: la dipendenza da droga. Quando Erin lo trova ad una festa, in una camera da letto, con il braccio scoperto ed una siringa in mano, vede il suo amore sgretolarsi nella frazione di un secondo. Fugge da quell’orrore e si rifugia a casa da sua madre. Carter la insegue per avere un chiarimento, e anche se lei lo lascia parlare, ascoltando le sue ragioni, non riesce a perdonarlo. Fortuna vuole che la nostra protagonista venga presa per uno stage in un’agenzia di traduzioni a Philadelphia e questo le serve per cambiare aria. Ma la sua serenità non durerà molto perché verrà seguita sia da Carter, intenzionato a cambiare per lei per dimostrarle tutto l’amore che prova, sia da Derek che invece cerca solo divertimento. Erin si ritroverà quindi in mezzo a due fuochi, perché il suo amore è solo ed esclusivamente rivolto a Carter, ma Derek è per lei una calamita.
Ho avuto il piacere di scambiare alcuni messaggi con l’autrice e devo dire che mi ha colpito l’umiltà con cui ha preso la mia recensione al precedente capitolo della trilogia. Mi aveva già avvisato che anche qui non era stato fatto un buon lavoro di editing. Troviamo infatti molti errori, sia di battitura che di coniugazione di verbi. Si può passare sopra i primi, ma sui secondi, io onestamente, faccio un po’ di fatica. All’inizio ho avuto difficoltà anche con il metodo di scrittura: come per il libro precedente, le frasi erano troppo brevi; a mio avviso spezzano i periodi e di conseguenza compromettono la fluidità della frase. Ad un certo punto, però, c’è stato un cambio di rotta e il racconto ha iniziato a scorrere. Sono riuscita ad entrare in sintonia con i personaggi sia per il modo di scrittura, che per la trama. Questo secondo capitolo l’ho trovato molto più avvincente e coinvolgente. Ho apprezzato davvero molto la crescita dei protagonisti, quel tirare fuori il carattere per farsi valere. Carter accetta di entrare in un programma di recupero per tornare a vivere appieno, come un ragazzo della sua età dovrebbe fare; mentre Erin viene assunta nell’azienda dello stage coronando il suo sogno di diventare traduttrice.

“Mi dispiace per ciò che ho fatto, mi dispiace perché ti sei innamorata di una persona che ti ha solo regalato sofferenze e soprattutto mi dispiace di non essere ciò che vorresti. Mi piacerebbe rappresentare l’uomo della tua vita, colui che è giusto per te. Perché tu per me lo sei. Sei la donna giusta per me. E lo so perché ciò che provo quando sono con te è qualcosa di inspiegabile, che va ben oltre. Va oltre a tutto.”

Anche qui la trama è scritta con il doppio Pov, ed è una cosa che a me piace molto.  

“Pensavo dormissi” accenna.
“Non ci riuscivo. Non ho fatto altro che girarmi e rigirarmi nel letto, volevo spegnere la mente ma Carter Dowell è un costante pensiero.”
Lo sento sorridere, “Anche Erin Tilson lo è.”

Si amano, si fanno del male a vicenda e si allontanano ancora. Ma alla base di tutto questo, c’è un amore profondo, qualcosa di grande e potente a cui aggrapparsi quando si sta andando alla deriva. Anche questo capitolo ha un finale aperto, ma il terzo e ultimo libro è già online. Detto questo ho notato un miglioramento rispetto al primo, quindi mi sento di premiare l’autrice. Soprattutto perché, come già specificato, la trama mi ha convinta decisamente di più.

4 stelle.


Recensione a cura di Alissia Marv

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